CIRCUITO "MANDINGO DI DOLCEACQUA"© L'Evidenziatore Del Web: agosto 2012 Tutto quello che cerchi in un semplice click notizie, news, società, economia, video incredibili,

sabato, agosto 18, 2012

Rubato il pc a una bambina affetta da una malattia rara nel quale c'erano i ricordi di quando stava bene.



"Restituite il pc alla piccola Ludo
in quei filmati un valore affettivo inestimabile"
Rubato a Torvajanica il computer e le attrezzature mediche che servono a tenere in vita la bambina, affetta da una rara malattia degenerativa. Nei file le immagini di quando Ludovica stava ancora bene, correva, giocava e rideva. Un telefono sempre attivo per contattare l'associazione: 335321775

La locandina del Derby del cyuore dedicato alla piccola Ludovica
Un furto di un computer e di parti di apparecchiature mediche. Sembrerebbe un normale caso di rapina, ma nel pc erano contenuti dei filmati personali che ritraevano una bambina, da tempo malata, quando ancora poteva correre e giocare come tutti gli altri e le attrezzature rubate servivano per tenerla in vita e darle le cure di cui ha bisogno anche da casa.

Si tratta della "piccola Ludo" affetta dal morbo di Tay-Sachs, unico caso in Italia. E' una malattia considerata incurabile per via della sua forma degenerativa invalidante. Esiste solo una terapia sperimentale che alla bambina viene praticata in Israele al costo di circa 20mila euro a seduta. Per lei era stato giocato anche il "Derby del Cuore" a maggio del 2011, proprio per aiutare la famiglia a raccogliere i fondi necessari per continuare le cure.

Il furto, avvenuto il 14 agosto a Torvaianica attorno alle 12, è grave: oltre che per il costo del materiale sottratto, anche per ciò che conteneva il computer. Cioè: le immagini della bambina quando era in perfetta salute, che sono molte care alla madre che, attraverso l'associazione Salvamamme di cui è da anni un membro molto attivo, ha lanciato un appello per riavere ciò che è stato rubato.

"Questi ricordi non hanno prezzo e proprio per questo Salvamamme vuole frapporsi fra chi ha sottratto questi filmati e i genitori della piccola. L'associazione  li chiede indietro in nome della patria comune di tutti i bambini e del filo rosso del cuore che unisce tutte le mamme - dichiara la presidente Maria Grazia Passeri -

Contattateci giorno o notte al numero 335321775 e lasciateci in un luogo sicuro questo preziosissimo computer. Passate voce anche a persone che non leggono i giornali e non hanno la Tv". 
Ludovica 6 anni e una malattia rara, diagnosticata da 3 : Tay Sachs. Tre giorni fa dei ladri hanno portato via da casa le apparecchiature che servono a mantenerla in vita. E il computer con le immagini di quando era in  salute.
Fonte: Repubblica


Lo sguardo dell'innocenza.VIDEO


Lo so che sembrerebbe retorica e addirittura tantissime persone preferiscono non vedere filmati del genere. Ma purtroppo ancora oggi usiamo queste bestiole come alimento principale, senza capire realmente che dietro una bella fetta di prosciutto nel panino o nel piatto, si nasconde tanta tenerezza.

Non vi dico di condividere per far salire visite al blog, ma semplicemente per sensibilizzare il più possibile la gente a ridurre il consumo frenetico di carne da macello, e indirizzarci verso un'alimentazione differente. Non ho altro da dire ma spero che un giorno in un'altra vita.. se esiste, non sarà criminale come questa.

Guardando il video si nota come nonostante noi crediamo non provano timore, purtroppo sono consapevoli di quello che gli sta per succedere. Aiutiamoli perfavore. Non lo meritano! Mi piange il cuore. Veramente. Come loro ogni giorno ne vengono uccisi a migliaia e noi continuiamo a far finta di niente. Mangiando meno carne, più anime vivranno.









FONTE E VIDEO DIFFERENTI

mercoledì, agosto 08, 2012

L'A.L.F. sei tu..? Ti riesci a riconoscere?


Cosa è l'A.L.F.
L’Animal Liberation Front (ALF) o Fronte di Liberazione Animale (FLA) nella sua versione italiana, consiste di gruppi autonomi di persone che in tutto il mondo eseguono azioni seguendo le linee guida.

Questi gruppi vengono chiamati cellule, che variano da un individuo a molte persone che lavorano insieme. Gli attivisti in una cellula non conoscono quelli di altre cellule perché rimangono anonimi. Questo li aiuta a rimanere sconosciuti, a non coinvolgere troppe persone in caso di arresti o di persone che disgraziatamente cominciano a collaborare dopo un arresto, rimanendo dunque liberi di continuare ad agire.

Siccome non esiste una organizzazione centrale o un modo per iscriversi all’ALF, le persone si muovono solamente in base alla loro coscienza personale o alle decisioni della cellula con cui lavorano. L’ALF ha una struttura non gerarchica, in modo che ogni individuo che fa un azione ha il pieno controllo delle sue scelte e del suo destino.

Ogni azione che segue le linee guida può essere considerata un’azione del’ALF.
I sabotaggi economici e il danneggiamento della proprietà privata sono considerate azioni ALF, così come lo sono le liberazioni degli animali.Siccome non c’è un modo per contattare l’ALF, perché l’ALF è solo un’idea e non una organizzazione, sta ad ognuno di voi decidere se prendere la responsabilità di lottare per fermare lo sfruttamento degli animali.

Un attivista arrestato per azioni ALF ha detto:
“quando vedi le immagini di un liberatore mascherato, smetti di chiederti chi potrebbe essere e comincia a guardare nello specchio!”

Vai al sito ufficiale dell'A.L.F.

Fonte testo facebook

lunedì, agosto 06, 2012

Attentato alle Olimpiadi di Londra. L'oggetto incriminato è una semplice bottiglia di acqua.

5 agosto 2012 Londra

Per fortuna l'oggetto non ha colpito i concorrenti.


Navigando su internet si scoprono link i quali parlano di un possibile attentato durante il corso delle Olimpiadi di Londra. Si dice che il giorno 10 agosto pioveranno bombe dal cielo o una cosa simile.

Quello che è successo oggi sembrerebbe una bravata o il gesto di uno sciagurato, ma vi assicuro che non è del tutto... da non tenere in considerazione, in quanto al posto della bottiglia poteva essere tranquillamente un oggetto molto più pericoloso.

Ma questa gente squilibrata  sotto gli occhi di centinaia di telecamere, non si rende conto che rischia la prigione per un gesto del genere?
Uno spettatore lancia una bottiglia di acqua in pista cercando di provocare una falsa partenza sprint degli uomini a 100m donne in finale di Londra.
Guardate bene la bottiglia e ascoltate ad alto volume. Mi sembra proprio di vetro. Ma la così seria sicurezza tanto annunciata permette di vendere o perlomeno fare entrare bottiglie di "VETRO"..????

Guarda la fonte del video:







LEGGETE QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO. SE SUCCEDE VERAMENTE QUALCOSA ALLE OLIMPIADI ALLORA DOBBIAMO COMINCIARE A PREOCCUPARCI VERAMENTE.
Falso attacco alieno alle Olimpiadi di Londra 2012 - Voci sempre più insistenti e indizi sempre più chiari.

domenica, agosto 05, 2012

Sesso in spiaggia davanti a tutti come se nulla fosse.

Una coppia focosa e amante del sesso all’aperto ha deciso di sfogare tutte le proprie voglie sessuali, in una spiaggia della Grecia, fregandosene e lasciando a bocca aperta bagnanti e curiosi.I due fidanzati sono stati separati solo dopo l’arrivo delle forze dell’ordine locali, prontamente avvertite dell’accaduto dai presenti, abbastanza sconvolti e sconcertati per quello che i loro occhi stavano vedendo come se nulla fosse.

All’ora in cui la coppia ha iniziato il rapporto sessuale, la spiaggia era infatti piena di bagnanti adulti e bambini.“I due erano molto presi nelle loro faccende, qualcuno li incitava a suggeriva loro la posizione sessuale da praticare, ma sulla spiaggia erano presenti anche bambini e giustamente i genitori si sono arrabbiati parecchio.” – racconta uno dei testimoni.

La polizia ha imposto ai fidanzatini di rimettersi il costume e andare a farsi un bel bagno per placare i bollenti spiriti.La faccenda si è risolta con un nulla di fatto anche se la coppia è stata identificata nessuno dei due è stato fermato o arrestato…
Fonte articolo

"Scottature" I consigli del dermatologo.


Contro le scottature la prima arma che abbiamo e' il cosiddetto 'conosci te stesso'" Dobbiamo cioe' imparare a conoscere la nostra pelle per capire quali rischi corriamo sotto il sole". Lo ha spiegato all'AGI Giuseppe Monfrecola, ordinario di Dermatologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell'Universita' di Napoli "Federico II". "Il rischio scottature e' legato essenzialmente a due fattori: la genetica del soggetto e l'ambiente.

La maggiore o minore resistenza nei confronti del sole e' infatti geneticamente determinata per ciascun individuo", ha detto l'esperto. E non basta guardarsi allo specchio ed osservare colore dei capelli o degli occhi per predire il grado di resistenza. "Spesso si confonde il fenotipo (colore di pelle e capelli) con il fototipo - ha detto Monfrecola - e cioe' il tipo di reazione che ha la pelle al sole.

Per il fototipo, bisogna rispondere sostanzialmente a due interrogativi: quando stai al sole ti scotti facilmente e quanto? E ti abbronzi costantemente e quanto? C'e' solo un fenotipo che coincide con il fototipo fotosensibile ed e' rappresentato da persone rosse di capelli e con efelidi". Per cui da un lato bisogna scegliere la protezione solare in base alla propria genetica, dall'altro bisogna far riferimento all'ambiente, cioe' alle condizioni in cui ci si andra' ad esporre al sole. "Perche' una cosa e' una passeggiata in riva al mare alle dieci di mattina - ha sottolineato l'esperto - altra cosa e' un'intera giornata in barca. In ogni caso un buon solare deve ridurre e, se possibile, contrastare o riparare i danni provocati dagli ultravioletti".

Monfrecola 

Le scottature sono il frutto di esposizioni intense senza utilizzare prodotti solari capaci di fornire un'adeguata fotoprotezione. E l'errore piu' frequente che si commette e' non usarli per avere una tintarella da "mordi e fuggi". "La pelle della maggior parte degli individui - ha spiegato Monfrecola - e' naturalmente predisposta per proteggersi dal sole. Se, in aree temperate, vivessimo tutto l'anno svestiti svolgendo attivita' all'aperto, daremmo alla pelle la possibilita' di prepararsi lentamente al sole in modo da arrivare 'pronta' ai mesi piu' caldi per poi dare alle cellule il tempo, in autunno e in inverno, di riparare i danni. Ma evidentemente non viviamo cosi'. E allora, improvvisamente, ci svestiamo, andiamo al sole per alcune ore e iniziamo a 'stressare' la pelle.




Magari il sole non e' cosi' intenso da farci pensare che possa provocare danni e cosi' la protezione la lasciamo a casa. Una scottatura sembra il prezzo minore da pagare per abbronzarsi e cos', di week end in week end, arriviamo alle vacanze dove per due settimane esponiamo il corpo al sole per intere giornate. E le cose non vanno meglio se arriviamo in spiaggia 'pallidi' e per due settimane ci mettiamo sotto il sole per l'intera giornata magari con un basso fattore protettivo per paura di non abbronzarci.

Non diamo il tempo ai naturali fattori di fotoprotezione di mettere in atto tutte le strategie. Ecco perche' e' fondamentale utilizzare una fotoprotezione artificiale, e cioe' i filtri solari con i quali comunque ci si abbronza lo stesso".

"I filtri solari - ha continuato - vengono impiegati anche per ridurre la possibilita' di sviluppo di tumori cutanei indotti da alterazioni del DNA dovute sia a UVB che a UVA. Ma oggi si sa che gli ultravioletti provocano anche una diminuzione della risposta immunitaria. Scopo di un buon solare non e' solo 'proteggere' ma 'immunoproteggere'. Cosa significa? " "Gli UV - ha risposto Monfrecola - sono dei cancerogeni perfetti. Sappiamo tutti che i raggi UV attaccano le cellule della cute danneggiandone principalmente il DNA e le membrane. UVB e UVA agiscono in modo differente ma in sinergia su tutti gli strati della cute. Ricordiamo che gli UVB agiscono piu' superficialmente soprattutto a livello dell'epidermide, mentre gli UVA vanno piu' in profondita' fino al derma.

Le cellule danneggiate hanno la capacita' di ripararsi oppure di autodistruggersi. Se riparazione o "suicidio" non si verificano, la loro corsa viene fermata dalla sorveglianza che il sistema immunitario esercita anche contro le cellule neoplastiche. Ma i raggi UV, da cancerogeni perfetti quali sono, non solo danneggiano le cellule, ma deprimono il sistema immunitario generando quella che viene chiamata fotoimmunosoppressione.

L'immunosoppressione da UV consente alle cellule modificate di proseguire nella loro azione e di continuare a proliferare. Il prodotto solare ideale deve da una parte limitare la quantita' di UV che impatta sulla cute e dall'altra aiutare il sistema immunitario opponendosi alla fotoimmunosoppressione".

Una volta scelto il prodotto giusto - che comprende anche la scelta del 'veicolo' idoneo' (crema poco grassa per chi ha l'acne, crema consistente per chi ha pelle secca, crema super-resistente per i bimbi che stanno in acqua e spray per gi uomini villosi - bisogna imparare a usarla bene. "Per beneficiare della fotoprotezione - ha detto Monfrecola - bisogna distribuire il prodotto fotoprotettivo in modo uniforme e non localizzato, e soprattutto riapplicarlo piu' volte".

Fonte Agi.it/Salute

sabato, agosto 04, 2012

L’UE mette al bando le sementi tradizionali.


In una sentenza del 12 Luglio, la Corte di Giustizia dell’ Unione Europea, ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. E’ la sconfitta delle associazioni volontarie impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, l’unica alternativa che avevamo a sementi inustriali ed OGM.

Le sementi tradizionali sono il risultato di millenni di selezione derivati dall’esperienza agricola umana, un tesoro che si è conservato nei secoli protetto dagli agricoltori; queste sementi riassumono in sé la memoria storica e biologica dell’agricoltura e racchiudono un patrimonio genetico molto vasto che determina la biodiversità dei prodotti agricoli. Dal 1998 però è in vigore una direttiva comunitaria europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere vietandolo agli agricoltori, in questo modo ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato improvvisamente un reato. L’intero mercato mondiale delle sementi è oggi quasi totalmente gestito da sette aziende multinazionali che detengono i brevetti e che si occupano contemporaneamente (e paradossalmente) della produzione di sementi, veleni per l’agricoltura e OGM. Come si è arrivato a questo?

Considerando che l’iter per registrare un nuovo semente richiede circa 12-15 anni di lavoro e costare fino a 1 milione di euro, è semplice capire che parliamo di capitali di cui può disporre solo una grande azienda e non un piccolo agricoltore. Negli ultimi anni un progetto di recupero delle tradizioni culturali rurali, diverse associazioni di Seed Salvers (salvatore di semi) si erano impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, salvandole dall’estinzione e coltivandole in orti su piccola scala. Il pregio di queste varietà di semi deriva dall’elevato valore nutritivo dei prodotti che producono e dal loro facile adattamento all’agricoltura eco-compatibile. 

La sentenza del 12 luglio della Corte di Giustizia europea, arriva in risposta ad una controversia tra due imprese francesi, l’associazione no-profit Kokopelli e un produttore di sementi Graines Baumaux sas. La Graines Baumaux sas aveva denunciato la Kokopelli accusandola di commercializzare sementi non iscritte nei cataloghi ufficiali; le sementi in questione sono di varietà arcaiche. Inizialmente la Corte di Giustizia aveva sentenziato che: “L’assenza di una semente dal catalogo non è indice del fatto che non sia “buona”, perché le norme che ne regolano l’iscrizione non riguardano alla futura la salubrità delle piante, ma a logiche commerciali.” nel caso specifico la commercializzazione di varietà arcaiche rientrava nella deroga prevista dalla direttiva 2009/145/CE, assolvendo di fatto la Kokopelli. Ma il 12 Luglio, a seguito del ricorso della gigante Graines Baumaux sas la Corte ribalta il verdetto e sancisce :‘’l’obbligo d’ iscrizione ufficiale di una varietà vegetale per la sua commercializzazione, così come previsto dalle direttive sementiere, non viola i principi del libero esercizio di un’attività economica e della libera circolazione delle merci, e nemmeno interferisce con gli impegni presi per la tutela delle risorse fitogenetiche.’’

La”Graines Baumaux” ha chiesto ai giudici francesi di imporre a Kokopelli di pagare 100 mila euro per danni e inoltre – esplicitamente –”la cessazione di tutte le attività dell’associazione”, pericolosa per il business. La Corte europea ha motivato e giustificato il suo verdetto a favore della Graines Baumaux sostenendo che il divieto del commercio delle sementi antiche e tradizionali ha l’obbiettivo di ottenere ‘’una accresciuta produttività agricola’’ come se l’Europa fosse affollata di popolazioni malnutrite, bisognose di aumentare le loro rese alimentari.

Si dimostra soddisfatta l’Assosementi (associazione italiana dell’industria sementaria); di fatto però, non si può che prendere atto che con questa sentenza si mettono fuorilegge tutte le associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali – alcune anche Italiane – che commettono il ‘’crimine’’ di preservare e distribuire a chi le chiede sementi fuori del catalogo ufficiale.

A dire il vero, la Corte di Giustizia ha preso la sua decisione contrariamente al suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che ‘’la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principi della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci’’. Violando praticamente uno dei tre dogmi del liberismo. 

La sconfitta Kokopelli, secondo questo principio si chiede: ‘’Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti? Forse perchè non c’è una Monsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili’’.
Fonte

venerdì, agosto 03, 2012

Equitalia: a Catanzaro pignorate pensioni e paghe.


di Clemente Angotti

Equitalia non perdona i contribuenti morosi e pignora le somme giacenti nei conti correnti bancari anche a titolo di pensione o di stipendio: è successo a Catanzaro nei confronti di alcuni ignari cittadini che si sono ritrovati improvvisamente con i loro depositi congelati.

A denunciarlo è l'associazione dei consumatori Codici che ha aperto uno sportello per tutelare i diritti delle persone che si sono viste recapitare i provvedimenti. In un momento di grave e drammatica crisi economica, che coinvolge quotidianamente molte famiglie italiane e tanti imprenditori, l'associazione catanzarese punta il dito su quella che definisce "una grave anomalia consistita in azioni esecutive promosse da Equitalia spa". E ricorda i tanti che, a livello nazionale, spesso oberati da esposizioni debitorie nei confronti dell'erario dello Stato, sono arrivati anche a gesti estremi. 

Cosa è accaduto? La società di riscossione ha notificato a molti contribuenti morosi, che spesso riescono a vivere solo grazie allo stipendio o alla pensione percepita, atti di pignoramento dei crediti verso terzi (ai sensi dell'art. 72 bis del D.P.R .n 602/73) attraverso procedura di espropriazione delle somme depositate in banca. In particolare, Equitalia eseguendo il pignoramento indistintamente di tutte le somme, ha anche vincolato quelle canalizzate nei conti correnti ed accreditate a titolo di pensioni e assegni sociali erogati dall' Inps. "Equitalia, informata dagli interessati che sui loro conti correnti confluivano soltanto le pensioni, a seguito della legge che ne ha reso l'obbligatorietà - spiegano dall'associazione Codici - ha disatteso le richieste degli interessati i quali, tra l'altro, hanno evidenziato l'assoluta impignorabilità delle stesse.

I pensionati, inutilmente, hanno anche comunicato alla società che le pensioni erogate erano l'unico mezzo di sostentamento per i propri nuclei familiari. La particolarità della vicenda sta nel fatto che né l'Agente della riscossione né le banche hanno inteso disporre lo svincolo delle somme canalizzate a titolo di pensione (spesso sociale) malgrado la disperata e reiterata richiesta degli interessati che, proprio a causa di tale indisponibilità, non sono neanche nelle condizioni di poter fare fronte alle spese legali per adire l' autorità giudiziaria non ricorrendo le condizioni per l' assistenza con il gratuito patrocinio a causa del reddito da pensione percepito l'anno precedente". L'associazione, che ha messo a disposizione le proprie strutture, è pronta a dare battaglia e parla di "dubbia costituzionalità delle norme utilizzate".


Fonte testo www.ansa.it 
Fonte link http://informazionedalbasso.myblog.it/

"Meduse" Che cosa fare se si viene punti? Qual è la medicazione più corretta?


Il segnale arriva dall’Istituto oceanografico di Parigi: sempre più meduse invadono i nostri mari! A quanto pare le acque si stanno arricchendo di questi animali a causa dei concimi e della pesca indiscriminata. Nel primo caso vengono messi sotto accusa i fertilizzanti che, dai campi coltivati, finiscono in mare e costituiscono l’alimento ideale per fitoplancton e zooplancton, il piatto preferito delle meduse che vengono, così, attirate e nutrite.


Nel secondo caso, invece, si tratta di pescatori che, senza autorizzazione, sterminano intere colonie di pesci e permettono alle meduse di svilupparsi venendo a mancare i loro predatori naturali. Entro breve, quindi, se la situazione perdura, andare al mare potrebbe voler dire avere a che fare con le meduse. Vediamo allora come comportarsi in caso di puntura con il prof. Marcello Monti, responsabile dell’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas e docente di Dermatologia all'Università degli Studi di Milano.

Innanzitutto, come pungono le meduse?
“Le meduse pungono la pelle dell’uomo grazie a particolari cellule, gli cnidocisti, che, se toccate, estroflettono dei filamenti urticanti che penetrano immediatamente nella pelle. La sostanza urticante in realtà è una miscela di tre proteine a capacità paralizzante, urticante e neurotossica. Subito dopo il contatto si avverte una sensazione di dolore bruciante e poi di prurito.

La medusa che più frequentemente possiamo incontrare lungo le coste del Mediterraneo è la Pelagia nucticola, di dieci centimetri di diametro, trasparente o violacea, con lunghi filamenti, spesso presente in branchi. Le meduse del Mediterraneo sono, per buona fortuna, poco pericolose e provocano solo reazioni nel punto di contatto. Tuttavia, capitare in un branco di meduse ed essere colpito su larga superficie del corpo può essere pericoloso. Il reale pericolo deriva dal panico che segue appena percepito il dolore urente del contatto con le meduse. Occorre ricordare che allo stimolo doloroso il nostro organismo risponde liberando adrenalina che contrasta gli effetti delle tossine della medusa. Non è così per le meduse più velenose come le Sea Wasp australiane, che possono addirittura provocare la morte per arresto respiratorio, aritmia cardiaca o shock in pochi minuti”.

Qual è la prima cosa da fare se si viene punti?
“La prima cosa è non farsi prendere dal panico, non gridare e respirare normalmente. Se si è vicino alla riva, raggiungerla ed uscire dall’acqua. Se si è al largo occorre richiamare l’attenzione del natante più vicino e farsi aiutare ad emergere. Una volta fuori dall’acqua verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle. In questo caso devono essere tolte. Se non si dispone di mezzi di medicazione l’unica cosa utile è far scorrere acqua di mare sulla parte infiammata. In questo modo si può diluire la tossina non ancora penetrata. Evitare, invece, di grattarsi o di strofinare la sabbia o ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o altri rimedi fai da te: non si fa altro che peggiorare la situazione”.

Qual è la medicazione corretta?
“La medicazione corretta va fatta con l’applicazione di Gel Astringente al cloruro d’alluminio. Il Gel Astringente ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora comune in Italia l’abitudine di portare con sé un Gel Astringente al cloruro d’alluminio, che è peraltro utile anche per le punture di zanzara. L’impiego di creme al cortisone o contenenti antistaminico non è indicato, perché questi farmaci entrano in azione dopo 30 minuti dall’applicazione, cioè quando il massimo della reazione si è già spenta naturalmente”.

Quando ci si deve preoccupare ?
“Se si evidenzia una reazione cutanea diffusa e sono evidenti difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, la cosa migliore è chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto Soccorso”.
Fonte

Marijuana in casa: "Ma non è uno spacciatore" Trovate due piante soltanto.


Decisione del giudice del Riesame: "Nell'abitazione non c'erano strumenti per confezionare dosi"
MARCO BENVENUTI


Aveva «solo» due piantine di marijuana in casa: troppo poco per poter dire che si tratta di coltivatore e spacciatore di sostanze stupefacenti. E' con questa motivazione che il Tribunale del Riesame di Torino, accogliendo l'istanza presentata dal difensore avvocato Alessandro Brustia, ha scarcerato Roberto Maffei, 43 anni, di Castelletto Ticino, arrestato il 23 maggio e poi finito ai domiciliari nella sua abitazione.

Quella mattina i carabinieri avevano trovato due piante di canapa indiana in due vasi diversi: «Uso personale», aveva affermato Maffei, precisando che le aveva invasate a marzo per poi utilizzarle a ottobre. A maggio il gip di Novara invece aveva applicato la misura cautelare. Ora il Riesame ha annullato il provvedimento: «L'indagato ha ribadito l'uso personale.

Ma soprattutto la coltivazione riguarda due piante nel sottotetto della sua abitazione, senza che siano stati trovati strumenti per pesatura e confezionamento delle foglie per la vendita». In questa fase, mancando altri elementi indiziari, per i giudici torinesi Maffei non deve rimanere «detenuto»: ora è in libertà in attesa del processo.
Fonte: La stampa

iPhone5 le immagini in esclusiva. Poveri genitori..!

iPhone 5, eccolo: le nuove immagini

Eccolo: l’iPhone 5 si mostra al pubblico in una nuova serie di immagini non ufficiali nelle quali non lo si vede più soltanto in un qualche isolato dettaglio o in una qualche ipotetica componente, ma piuttosto in una serie di scatti che lo mostrano nella sua interessa. E sono queste immagini che, pur se al di fuori di qualsivoglia conferma da parte del gruppo, ribadiscono in buona sostanza gran parte dei rumor fin qui trapelati a proposito del nuovo melafonino, sul quale Apple punta tutto per rilanciare la propria leadership nel settore per rispondere alla pressione di Android da una parte e dei Windows Phone dall’altra.

Ecco le immagini provenienti dal sito iLab, sufficientemente dettagliate per intravedere alcuni dei tratti principali di quello che sarà il prossimo smartphone made in Cupertino:



Le linee guida del design tradizionale dell’iPhone sono confermate, ma il tutto adattato al nuovo form factor che aumenta i pollici del display: ne esce uno smartphone dalla forma più allungata rispetto alla ratio che aveva fin qui abituato l’occhio degli utenti, il che aumenta la superficie a disposizione dell’interfaccia pur mantenendo la larghezza tradizionale del dispositivo. Le immagini confermano inoltre il dock rimpicciolito con cui Apple va a modificare la componente fin qui utilizzata a favore probabilmente di una maggior disponibilità di spazio all’interno da mettere a disposizione di altre strumentazioni.


La fotocamera frontale si sposta al centro del dispositivo, mentre sul lato posteriore si nota un piccolo foro a metà tra l’obiettivo della fotocamera ed il flash (foro la cui utilità è stata a lungo ipotizzata e dibattuta).

Ad oggi non è chiaro quando l’iPhone 5 giungerà sul mercato, ma i recenti dati trimestrali sembrano indicare una certa urgenza: i rumor hanno rallentato la distribuzione dell’iPhone 4S ed al tempo stesso l’utenza intervistata ha manifestato una forte attesa per quella che sarà la prossima generazione del melafonino: l’annuncio potrebbe avvenire a questo punto entro poche settimane (forse già nei primi giorni di agosto con apposita keynote speciale dedicata), con la distribuzione che potrebbe iniziare a cavallo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

Altre immagini



Leggi tutto: http://www.webnews.it/2012/07/30/iphone-5-le-nuove-immagini/#ixzz22QgvhvQz

giovedì, agosto 02, 2012

"Facebook" Sai quanti profili falsi ci sono?

Sono 83 milioni i profili falsi su Facebook
..corrispondenti all’8,7% della popolazione totale. La stima, depositata presso la SEC (Securities and Exchange Commission) è della stessa società di Menlo Park che ogni trimestre porta nuovi dati per la sua quotazione in Borsa.
L’aspetto più interessante di questa stima è la classificazione tripartita di questi 83 milioni di fake: Facebook ha calcolato che il 4,8% è composto da profili duplicati, per esempio persone che aprono due profili identici, uno per i colleghi di lavoro e altri conoscenti, l’altro per gli amici più stretti e i famigliari (in barba alla possibilità di filtrare gli accessi ai diversi contenuti del proprio profilo); il 2,4% è composto da profili nella categoria sbagliata, cioè account di profili aziendali oppure animali, residuo della fase in cui il social non aveva ancora adeguatamente sviluppato le Pagine apposite per i profili di questo tipo. Il restante 1,5%, secondo Facebook, è quello che vìola più gravemente i termini di servizio: falsi account con lo scopo di spammare sul network.

Secondo l’analisi, la percentuale degli account duplicati o falsi è significativamente più bassa nei mercati sviluppati come gli Stati Uniti, l’Australia (ma anche l’Europa), mentre è più elevata nei mercati in via di sviluppo come il sud est asiatico e il medioriente. Si tratta di stime corrette: Big F è un sito in grado più di altri di calcolare con una certa precisione il proprio numero di utenti (Twitter non lo fa, ad esempio, generando anche in Italia stucchevoli polemiche) su una base di campioni rappresentativi, soprattutto cercando di segnalare soltanto quelli attivi. Anche perché ovviamente vantando numeri giganteschi non ha certo bisogno di gonfiarli o di nascondersi, anzi necessita di appurare qualitativamente l’effettiva attività degli utenti registrati.

Tuttavia, resta sempre il problema della metrica applicata a siti come i social network. Il caso della startup musicale che ha sostenuto che l’80 per cento di clic sulla sua campagna pubblicitaria di Facebook sia venuto dai bots la dice lunga su quanto questi numeri non rappresentino ancora una piena garanzia dal punto di vista dell’advertising, ed è soprattutto agli investitori che Mark Zuckerberg deve qualche spiegazione in più.

Fonte: http://www.webnews.it/

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