Il risveglio
Quando
al mattino mi sveglio, e scendo dal letto,
ci
metto un momento a trovare l’ assetto,
le
gambe mi tremano, la testa mi gira,
un
lungo respiro, poi mi metto ritto appoggiato al comò,
un’
altro respiro, e, sono pronto.
Apro
la finestra della mia stanza e guardo il cielo,
non
importa se piove o che ci sia il sole che brilla,
sento
nel cuore una scintilla, una scintilla di vita.
In
quel momento ringrazio il mio Dio, pregando,
per
avermi concesso un’ altra giornata,
forse
piena di gioia, di dolore o di speranza, non so,
ma
è già un regalo uscire da questa stanza,
incontrare
gli amici e bere un caffè.
Pure
la sera, quando vado a letto, lo prego,
affinchè
mi assista durante la notte, e mi regali un’ altra giornata.
Non
son le mie preghiere normali, quelle stampate su libretti e messali,
che,
recitate con ritmo e cadenza, ti fanno venire la sonnolenza,
sono
parole semplici e varie, che vanno diritte al destinatario,
parole
sentite e pensate, non sono litanie e nemmeno frasi fatte.
E,
questo, è per me, il momento più bello,
sentire
il rapporto intenso e diretto con il mio Dio,
che
non paleso, ma lo tengo stretto nel cuore mio.
Josè
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