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martedì, ottobre 21, 2014

COME CURARE IL CANCRO CON UN DECOTTO DI ERBE DI CUI ANCHE IL NOSTRO FAMOSO "TIMO"

Decotti e infusi per la cura del Cancro, proposti dal Dott. Giuseppe Nacci, 
sulla base di dati di letteratura corrente (vedi Nona Dichiarazione d’Intesa).


Semi di Linum usatissimum (Lino o Linosa): contengono Lignani, che sembrerebbero efficaci su diversi tumori, e soprattutto per cancro della mammella. Modalità di assunzione, salvo parere medico contrario: 1 cucchiaino di Semi al giorno, e olio di Semi di Lino aggiunto a Insalate o a fine cottura a minestre e altri piatti. Nota: utilizzare semi freschi.



Corteccia giovane di Cinnamomum zeylanicum (Cannella, Cannella bella, cannella di Cylon, o del Madagascar): salvo parere medico contrario, da assumere ogni giorno.



Foglie e radici di Taraxacum officinalis (Dente di Leone, Cicoria matta, Soffione, Pisciacane): salvo parere medico contrario, da mangiare ogni giorno crudo in insalata, per non perdere gran parte dei suoi principi attivi.



Fusti con fiori e foglie di Thymus vulgaris (Pepolina, Timo dei Giardini): salvo parere medico contrario, da assumere ogni giorno.



Sommità fiorite di Thymus serpillum (Timo serpillo, Erba soltorella, Timo cedrato): dosi elevate possono provocare nausea, vomito, bradicardia, astenia, bradipnea e ipotermia (reversibili alla sospensione del fito-farmaco).



Rametti con foglie e sommità fiorite di Rosmarinus officinalis: da assumere ogni giorno, salvo parere medico contrario.



Stimmi del fiore di Crocus sativus (Zafferano): sembrerebbero dimostrare azione anti-tumorale.



Semi di Coriandrum sativum (Coriandolo, Erba Cimice): non nota la quantità terapeutica (sospettata Apoptosi); ciò è particolarmente grave poiché la pianta è tossica (tranne i semi). In ogni caso può presentare controindicazioni per patologie renali.



Decotto da scorza di radice di Berberis vulgaris (Crespino): preparazione con circa 30 grammi messi in 1 litro d'acqua, facendo poi bollire per 10 minuti. Assumere almeno 3 tazze al giorno, salvo parere medico contrario.



Curcuma longa (Zafferano delle Indie): da assumere ogni giorno, salvo parere medico contrario.



Salse di Menta arvensis, rotundifolia, piperita, spicata: da assumere ogni giorno, salvo parere medico contrario; sospettata azione apoptotica su alcuni tumori.



Foglie e sommità fiorite di Origanum vulgare: come decotto o infuso, da assumere ogni giorno, salvo parere medico contrario. Attività immuno-stimolante. Non dimostrata attività apoptotica.



Bacche di Capsicum annuum e frutescens (Peperoncino, Pepe rosso, Pepe di Caienna, Paprika). Nota: dosi elevate possono causare infiammazioni gastro-intestinali e renali. Possono essere controindicate per coloro che soffrono di gastrite o ulcera.



L'Ananas sativum o comosus, accanto all'azione enzimatica della Bromelina (vedi cap.7), presenterebbe anche la capacità d'inibire la crescita di cellule tumorali in vitro grazie ad un altro enzima (641): di qui il suggerimento d'incrementare al massimo l'assunzione dei gambi di Ananas, purchè di coltivazione e produzione secondo Agricoltura Biologica.



Le Crocifere, quali: Brassica oleracea (Cavolo), Brassica oleracea capitata (Cavolo Cappuccio), Brassica oleracea bullata (Cavoletti di Bruxelles), Brassica oleracea botrytis (Cavolfiore), Brassica oleracea botrytis aut italica (Broccoli), Brassica rapa (Rapa), Raphanus sativus parvus (Ravanello), possiedono particolari sostanze anti-neoplastiche, in particolare gli Isotiocianati (inibizione di crescita e sviluppo di tumori), Indoli, Glucosinolati, Ditioltioni (anti-ossidanti).





Il decotto d'erbe di Rene Caisse

Famosa è la formulazione base del decotto d'erbe di Rene Caisse (520): radice di Arctium lappa, Rumex acetosa, corteccia di Ulmus rubra (*) , radice di Rheum palmatum.

(*) Nota : nel  decotto d'erbe di Rene Caisse è compresa la corteccia di Ulmus rubra, che non esiste in Europa. Secondo l’autore del presente lavoro, essa potrebbe essere sostituita dalla corteccia di Betulla alba (Betulla bianca)

Le proporzioni di questi 4 ingredienti sono in multipli di 4 (520): 1 parte di radice di Rheum palmatum, 4 parti di Ulmus rubra, 16 parti di Rumex acetosa, 24 parti di radice di Arctium lappa.

La preparazione è la seguente (520):

1). Si prendono 100 grammi di queste erbe e si immergono in 5 litri di acqua in una pentola d'acciaio inox di almeno 10 litri di capienza.

2). Si porta ad ebolizione facendo bollire il tutto per 12 minuti, con la pentola chiusa.

3) Si spegne il fuoco e si immergono le erbe che fossero rimaste attaccate alle pareti della pentola.

4) Si rimette il coperchio e si lascia riposare per almeno 6 ore o per tutta la notte.

5)      Si rimuove il coperchio e si dà una rimescolata.

6)      Si riporta sul fuoco fin quasi alla bollitura ma senza far bollire di nuovo la tisana.

7)      Si aspetta che le erbe si depositino sul fondo e si versa il contenuto ancora caldo in 4-5 bottiglie da un litro ciascuna, possibilmente sterilizzate in precedenza.

8)      Analogamente all'Aloe arborescens, conservare i preparati al buio e in frigorifero.



Le dosi consigliate sono le seguenti: 8 cucchiai grandi da minestra 3 volte al giorno, a digiuno, da aggiungere in bicchiere con acqua calda per rendere tiepida la bevanda. Se viene indotta la risposta immunitaria, iniziare la fase di mantenimento con 4 cucchiai grandi da minestra al giorno, a digiuno.

Nota: per digiuno si intende: 1 ora prima dei pasti, oppure due ore dopo i pasti.



La formula di Renè Caisse è stata in seguito migliorata da De Sylva (definita "Caisse Formula"), aggiungendo in questo preparato (520) altre tre erbe: Xantoxilum fraxineum, Plantago major e Trifolium  rubeus: essa sembrerebbe più efficace di quella basata sulle sole 4 erbe.

Si prepara in piccole boccette, da versare poi con un cucchiaino da The in tazza, aggiungendo acqua bollente, attendendo 15 minuti (contro i tre minuti del The verde), trascorsi i quali si filtra (o si lascia il deposito sul fondo) e si assume come un normalissimo The.

Una boccettina dura dai 15 giorni ai due mesi, a seconda delle dosi assunte; le dosi consigliate sono di un cucchiaino raso da The quattro volte al giorno per forme gravi di tumore. Per il mantenimento dell'eventuale stato di remissione dalla malattia, le dosi da dare sono di due volte al giorno.





Una formulazione simile al decotto di Renè Caisse è la formula di Hoxsey: Arctium lappa, Glycyrrhiza glabra, Berberis vulgaris, Xanthoxilum fraxineuem, Trifolium rubeus, Erba Stella, Larrea mexicana, Rhamnus sagrada o purshiana, Ioduro di Potassio.

Nota: la Glycyrrhiza glabra abbassa notevolmente la produzione di perossido d'Idrogeno, di Superossido e di radicali idrossili da parte dei neutrofili (effetto anti-infiammatorio, anti-ulcerogenico, anti-microbico e  anti-ossidante); essa  è anche in grado d'inibire l'insorgenza di tumori cutanei in animali da esperimento; tra i suoi composti è stato individuato un potente stimolatore della secrezione d'Interferone, denominato SNMC; Infine, l'acido glicirrizico e gli acidi 18a- e 18b-glicirretinico hanno dimostrato proprietà anti-mutagena.



Formula di Rudolf Breuss:

Famosa, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, è la formula di Rudolf Breuss: 3 etti di Beta vulgaris cruenta (Barbabietola rossa), 1 etto di Carote crude biologiche (Daucus carota), 1 etto di tubero di Meum mutellina (Sedano di Monte, Levistico) o di Sedano selvatico (Apium graveolens), 30 grammi di Rafano (Cochlearia armoracia), 1 etto di decotto di bucce di Patate (Solanum tuberosum bevute fredde; secondo l'autore tedesco è necessario durante tutto il periodo di cura evitare di mangiare altro cibo (in contrapposizione quindi con le altre preparazioni erboristiche oggetto del presente capitolo), e le stesse componenti del suo preparato devono essere bevute, cioè devono essere prive di residui solidi: pertanto le Verdure devono essere centrifugate, filtrate attraverso un filtro fine o un telo di lino. E' preferibile, secondo l'autore tedesco, usare una manciata di scorze crude di Patata, fatte bollire per 4 minuti in 2 tazze d'acqua, piuttosto che usare un etto di Patata intera. Egli, infine, raccomanda l'uso d'insalivare bene prima d'inghiottire: fatto quest'ultimo di riconosciuto valore medico data l'importanza degli enzimi salivari nella digestione.

Nota: non consumare l'Apium graveolens (Sedano selvatico, Appio dolce, Appio palustre) se fresco.





 Salvia officinalis , Hypericum perforatum, Mentha piperita e Melissa officinalis

Molto conosciuta è anche la preparazione di Salvia officinalis: viene lasciata in infusione in acqua bollente per non oltre 3   minuti (come il The verde), mettendo 1-2 cucchiaini in mezzo litro di acqua bollente; trascorsi i 3 minuti, si aggiunge Hypericum perforatum, Mentha piperita, Melissa officinalis e si lascia in infusione per altri 10 minuti. Mischiare ancora e poi bere, con dosaggi decisi in base a criterio medico.

Dalle foglie di Salvia officinalis sono stati isolati Flavonoidi, Fenoli, acidi ossitriterpenici, Diterpeni, Tannini catechici, alfa e beta-Pinene, Canfene, beta-Mircene, alfa-Terpinene, Limonene, Eucaliptolo, gamma-Terpinene, Linalolo, etc..

Nota: la Salvia officinalis sembrerebbe controindicata nel tumore della mammella.

Dalla Melissa officinalis sono state isolate essenze, alcoli, acidi fenolici, Triperpeni, Flavonoidi, Tannini catechinici, vitamine B1 e B2, sali minerali; svolge anche un'interessante azione anti-ormonale (inibizione del TSH); sospettata anche induzione di apoptosi selettiva in cellule di glioma. L'Hypericum perforatum, secondo recenti lavori, sembrerebbe indurre apoptosi selettiva in cellule di Linfoma umano a cellule T.



Tisana di Maria Treban:

Equisetum arvense, Calendula officinalis, Achillea filipendulina, Urtica dioica, Rumex acetosa.



Tisana di Melisse (Melissa monarda e Melissa officinalis): salvo parere medico contrario, lasciare in infusione in acqua bollente per 10 minuti una dose da mezzo cucchiaio grande. Sembrerebbe efficace su gliomi.



Infuso misto di Calendula officinalis e di Achillea filipendulina con Amaro svedese.



Infuso di Alchimilla alpina e Alchimilla vulgaris con Urtica dioica e Lamium album (Ortica bianca): salvo parere medico contrario, lasciare in infusione in acqua bollente per 10 minuti una dose complessiva da 1 cucchiaio grande.



Preparato di Pimpinella major (Tragosellino, Pimpinella): per gargarismi (sospettata di agire su tumori del cavo orale): salvo parere medico contrario, lasciare in infusione in acqua bollente per 3 minuti una dose complessiva da 1 cucchiaio grande. Ingoiare comunque dopo il gargarismo.



Macerato di Acorus calamus (Calamo aromatico, Acoro): sembrerebbe agire su carcinomi gastrici; è una tisana a freddo (macerazione in acqua fredda).



Tisana di Salvia officinalis (circa 1 litro), mista a fiori di Equisetum arvense (bolliti per 10 minuti) e/o fiori di Trigonella foenum graecum (dati per sola infusione): sembrerebbe agire su linfomi, leucemie e tumore del pancreas. E' comunque certo che l'Equisetum arvense stimola l'ematopoiesi, e che agisce efficacemente quasi quanto la cartilagine di Squalo sui processi degenerativi della cartilagine e delle ossa (artrite, artorsi, etcc); potrebbe forse indurre un controllo angiogenico sui vasi neoformati, analogamente a quanto già dimostrato dalla cartilagine di squalo (vedi cap.13).

Nota: la Salvia officinalis sembrerebbe controindicata nel tumore della mammella.



Tisana di fiori di Epilobium parviflorum: sembrerebbe agire su tumori della vescica, prostata e, forse, testicoli.



Sono pure conosciuti impacchi caldi di Plantago major per i melanomi (preferibile comunque, secondo l'autore del presente lavoro, l'impiego alternativo dell'Aloe arborescens, sia per impacco che, soprattutto, per assimilazione orale, data l'azione di Apoptosi indotta dall'Emodina).



Del tutto particolare, l'Euspongia officinalis (Spugna di Mare): viene raccolta nel Mediterraneo, nel Mar Rosso, nell'Atlantico; sembrerebbe efficace nei confronti di Linfomi e di tumori tiroidei; contiene comunque Iodio, pertanto non può essere somministrata in pazienti a rischio di tireotossicosi, o comunque in soggetti in attesa di essere sottoposti a radioterapia metabolica con Iodio 131.



Infuso di un cucchiaino (5 grammi) di sommità fiorite di Cnicus benedictus in una tazza bollente per 10 minuti. Dosaggio deciso in base a valutazione medica.





Decotto di radice (20 grammi) di Carlina acaulis per 1 litro d’acqua.



Stellaria media: Viene cucinata in maniera analoga agli spinaci



Decotto di radici (30 grammi) di Polygonum bistorta in 1 litro d’acqua. Portare a bollitura e lasciare bollire per 5 minuti. Dosaggio deciso in base a criterio medico.





5-15 grammi di foglie di Stachys officinalis per mezzo litro d’acqua bollente (infuso);



Infuso di 20 grammi di Alliaria officinalis (tutta la pianta) per 1 litro d’acqua bollente



Infuso di foglie di  Hesperis matronalis per 1 litro d’acqua.10 minuti d’infusione.



Infuso di 10-12 grammi di Agrimonia eupatoria

Decotto di radice di Enula campana; da 10 a 20 grammi per 1 litro di acqua

Decotto di Ononis repens  con infuso di semi di Foeniculum vulgare, salvo parere medico contrario:

20 grammi di radice di Ononis repens; 5 grammi di semi di Foeniculum vulgare; 1 litro d’acqua.

Far bollire la radice di Ononis repens finchè l’acqua si riduca ad ¼ del volume originario (250 millilitri); quindi mettere in infusione i semi di Foeniculum vulgare nell’acqua bollente per 5 minuti. Scolare tutto e dare da bere 1 tazza ogni 2-3 ore





Infuso di 1 cucchiaio di fiori freschi di Calendula officinalis lasciati per 10 minuti in una tazza d’acqua bollente, salvo parere medico contrario.





Far macerare 15 grammi di radice tagliata fine di Marasdenia condurango in 300 millilitri d’acqua. Bollire fino a ridurre l’acqua a 200 millilitri. Passare a caldo spremendo. 2-3 cucchiai grandi prima dei pasti, salvo parere medico contrario.



Infuso di radice di Polygonum aviculare : un cucchiaio da dessert per tazza d’acqua. Bollire 2 minuti, tenere in infusione 20 minuti. Dosaggio deciso in base a criterio medico.



Decotto in 2 tempi di Triticum repens con aggiunta anche di radice di Rubia tinctorium (salvo parere medico contrario) e radice di Glycirrhiza glabra.

Far bollire 30 grammi di Triticum repens per 1 minuto. Buttare via l’acqua. Schiacciare il Triticum repens e farlo nuovamente bollire in 1.200 millilitri di acqua, fino a farla ridurre ad 1 litro. Aggiungere 60 grammi di radice di Glycirrhiza glabra e 15 grammi di radice di Rubia tinctorium. Lasciare così in infusione per 20 minuti. Dosaggio deciso in base a criterio medico.



Drosera rotundifolia : si prende tutta la pianta. 15 grammi per 1 litro d’acqua (Infuso).



Diplotaxis tenuifolia: la farina dei suoi semi può sostituire la Senapsis alba.



Infuso di 60 grammi di Marchantia polymorpha (pianta essicata), tritata in un litro di acqua.

2 bicchieri al giorno, salvo parere medico contrario.



Steli o pianta intera di Equisetum arvense (aut maximum aut hiemale)

Decotto di pianta intera FRESCA: 50-100 grammi / litro di acqua: bollire 30 minuti

Decotto di pianta intera SECCA: 10-20 grammi / litro di acqua: bollire 30 minuti



Infuso di Tanacetum balsamita aut Chrysanthemum balsamita: 1 cucchiaio da dessert per tazza per 10 minuti, salvo parere medico contrario. Bere dopo i pasti.



Infuso di 15 grammi di Lippia citriodora per 1 litro d’acqua (simile alla Melissa officinalis)



Decotto di Erica cinerea aut Cullana vulgaris: una manciata di sommità fiorite per 1 litro d’acqua. Bollire 3 minuti e tenere in infusione 10 minuti. Bere in 2 ore, salvo parere medico contrario.



Estratto fluido : 60 gocce di Erica cinerea + 50 gocce di Solidago virgaurea + 1 cucchiaio grande da minestra di : Estratto molle di stimmi di Zea mais (3 grammi); Estratto fluido di Rasperella (10 grammi); Sciroppo di Rubus idaeus (100 grammi), 300 millilitri di acqua



Decotto di radici (una manciata) di Eryngium campestre in 1 litro d’acqua. Bollire 5 minuti. Bere in 2 giorni.



Decotto di radici (una manciata) di Eryngium maritimum in 1 litro d’acqua. Bollire 5 minuti



Infuso Sysymbrium officinalis (*) un cucchiaio da dessert di pianta intera fresca per 10 minuti in tazza. 3-4 tazze al giorno; un cucchiaio da minestra ogni 2 ore di :

1)      estratto fluido di Primula officinalis (50 gocce)
2)      Sciroppo di Sysymbrium officinalis composto (vedi sotto)
3)      Idrolato di Tilia cordata, europaea, platyphilla, o vulgaris  : 200 mL
(*)Nota: tale pianta è indicata da Castore Durante nella cura del Cancaro, a pagina 174a, del libro “Herbario novo”, del 1617.



Sciroppo di Sysymbrium officinalis composto (*)

una manciata di foglie e una manciata di fiori di Sysymbrium officinalis; 10 grammi di Glycirrhiza glabra, 1 litro d’acqua. Bollire e ridurre di 1/3. Passare. Aggiungere 200 grammi di Miele. Bollire a bagnomaria fino a consistenza di sciroppo. Prenderne alcuni cucchiai da minestra durante la giornata.

(*)Nota: tale pianta è indicata da Castore Durante nella cura del Cancro, a pagina 174a, del libro “Herbario novo”, del 1617.


GUARDA IL VIDEO DAL MINUTO 28.45 CHE SPIEGA COME ALCUNI PAZIENTI SONO GUARITI CON QUESTO PRECOTTO:



FONTE:


PS: NOI COME L'EVIDENZIATORE NON CI ASSUMIAMO NESSUNA RESPONSABILITà A RIGUARDO PER CHI INTENDE SEGUIRE QUESTA TERAPIA E PERTANTO CI ASSOLVIAMO DA TUTTO. COMUNQUE IN QUESTI CASI SAPPIAMO CHE TUTTO DI SICURO POTREBBE ESSERE MEGLIO DELLA CHEMIO SECONDO NOI. PROVARE NON COSTA NULLA..!! BUONA FORTUNA E FATECI SAPERE SE HA REALMENTE FUNZIONATO.

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